Vitaly, Olga e Dasha sono ospitati a Montale, nel pistoiese, in una casa messa a disposizione dall’Arci di Pistoia. Sono scappati da Sumy, una città dell’Ucraina nord-orientale nella regione di Sloboda, per sfuggire agli orrori della guerra. Un viaggio lungo ed estenuante per arrivare a Leopoli, dove hanno trovato la Croce Rossa Italiana ad accoglierli per portarli in Italia.
Vitaly, 49 anni, è un poliziotto: è scappato con le due figlie, Olga e Dasha, rispettivamente di 19 e 9 anni, lasciando a Sumy la moglie, poliziotta come lui e quindi militante nel conflitto.
A Montale hanno trovato l’accoglienza dei volontari dell’ARCI, che stanno attivando per loro i servizi primari per avere pacchi alimentari dalla Caritas, il supporto sanitario ed anche scolastico per la piccola Dasha. Hanno poi conosciuto Xenia, che vive in Toscana da diversi anni e sa parlare ucraino, russo, inglese ed italiano, e che garantisce loro il servizio di mediazione linguistica.
Nei giorni scorsi, una delegazione della Croce Rossa Toscana e del Comitato della Piana Pistoiese ha fatto visita ai tre profughi, per prendere contatti ed offrire supporto per alcune necessità.
Il Presidente della Croce Rossa della Piana Pistoiese, Claudio Cibella, ha consegnato alla famiglia ucraina un computer portatile nuovo, che è stato acquistato con le donazioni raccolte presso lo stand gastronomico in piazza Risorgimento: il computer è stato fornito ad un prezzo scontato dalla ditta Olivetti di Mario Niccolai (Quarrata).
Olga frequenta il liceo artistico ed ha bisogno di seguire le lezioni con la didattica a distanza che la sua scuola sta continuando a garantire a tutti gli studenti, anche se fuggiti dall’Ucraina e sparpagliati in varie zone d’Europa. Lo stesso vale per Dasha, che frequenta la classe seconda ed ha lezioni registrate dalla sua scuola per continuare la didattica.
Alla piccola Dasha, il Comitato Regionale ha invece consegnato materiale didattico (quaderni, penne e matite) e alcuni giochi, donati da privati cittadini per supportare le famiglie dei profughi ucraini.